Andare a scuola in bicicletta, un'abitudine diffusa in gran parte del nostro paese, è ostacolata nelle grandi città come Roma dal traffico caotico, dalla pessima educazione stradale degli utenti motorizzati per nulla abituati alla presenza di biciclette, tanto più di piccoli ciclisti.
Andare in bicicletta fin da bambini, invece, rappresenta uno dei migliori antidoti all'insinuarsi nei cittadini delle più scorrette pratiche di fruizione dello spazio urbano (strade, marciapiedi, aree pedonali, parchi...).
Si impara l'importanza di osservare, di rispettare i segnali, di fare attenzione a chi va a piedi.
Si capisce cosa comporta un'auto parcheggiata sul marciapiede o in doppia fila.
Nella nostra città, da qualche tempo, si è messo in moto un
movimento di piccoli ciclisti che, accompagnati da gruppetti di genitori, raggiungono la scuola in bicicletta insieme, seguendo percorsi con punti d'incontro che costituiscono le fermate di questo speciale scuola bus su tante dueruote. Nato forse dall'esigenza di non utilizzare l'automobile (lenta nel traffico, difficilmente parcheggiabile nei dintorni delle scuole),
il bike to school ha svelato la sua forza di pratica responsabile, che allena l'attenzione nei confronti dell'ambiente circostante e delle persone che lo frequentano, dei propri compagni e compagne di pedalata. In una realtà come San Lorenzo, raccolta e di per sé potenzialmente protetta, l'andare a scuola in bici potrebbe diventare un'occasione per sviluppare pienamente, pur se per gradi, l'autonomia dei bambini e delle bambine proprio abituandoli a percorrere dei percorsi con attenzione, responsabilizzando i più grandi nei confronti dei più piccoli:
muoversi con coscienza nel quartiere per poter fare lo stesso, poi, nella città e nel mondo.
Possiamo provarci?
Nessun commento:
Posta un commento